Calcestruzzo rosa e marmo rosa Asiago: un dialogo contemporaneo

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Calcestruzzo rosa e marmo rosa Asiago: un dialogo contemporaneo

Design | DID Studio

Nell’architettura contemporanea, la scelta dei materiali si fa espressione di un linguaggio che si intreccia con lo spazio e la luce. Tra le infinite possibilità, il calcestruzzo rosa, colorato grazie agli ossidi, e il marmo rosa di Asiago emergono come due materiali che pur provenendo da tradizioni diverse trovano interessanti punti di contatto.

L’espressività cromatica è il punto focale che li accomuna. Il marmo rosa di Asiago, con la sua tonalità calda e le venature irregolari, racconta la storia di un materiale naturale formatosi nel corso dei millenni, con inclusioni fossili che ne impreziosiscono l’aspetto. Il calcestruzzo, invece, nasce come materiale neutro, ma grazie all’aggiunta di ossidi coloranti può assumere sfumature rosa che richiamano proprio le tinte naturali del marmo. La presenza materica di entrambi i materiali scolpisce lo spazio con un linguaggio architettonico armonioso, evocando suggestioni di calore, eleganza e autenticità.

Il ruolo estetico, tuttavia, non è l’unico. Il marmo, sebbene oggi venga prevalentemente utilizzato come rivestimento nobile, è stato per secoli impiegato anche come elemento portante nelle architetture classiche, grazie alla sua solidità e capacità di resistere nel tempo. Il calcestruzzo, invece, è un materiale strutturale per eccellenza e la possibilità di colorarlo con ossidi consente di unire funzionalità e valore estetico in un’unica soluzione. Adeguatamente trattato con sigillanti e protezioni superficiali, può garantire lunga durata anche in ambienti esterni, mantenendo viva nel tempo la sua colorazione.

La loro versatilità d’uso li rende quindi protagonisti in architettura, impiegati in pavimenti, rivestimenti, decorazioni architettoniche, facciate e arredo, sia in contesti classici che moderni.

 

 

Photo credits | andres_borella_aziende